dalla sezioneEventi della Fondazione 2022

IL PROCESSO DI ROTTURA

VENERDI' 17 GIUGNO 2022 - ORE 21,15

 

La partecipazione all’evento comporterà il riconoscimento di n. 3 crediti in materia obbligatoria.

Trattandosi di un vero e proprio spettacolo teatrale, che ha già ricevuto il Patrocinio del Comune di Arezzo, l’evento sarà aperto a tutta la cittadinanza e l’ingresso richiederà un’offerta libera (auspicabilmente non inferiore a 10 euro). Il ricavato della serata, al netto delle spese, sarà interamente devoluto, tramite la Croce Rossa, all’acquisto di beni di prima necessità destinati ai profughi ucraini.

Per prenotazioni inviare un email a fondazione@ordineavvocatiarezzo.it specificando nome avvocato + il numero di familiari o amici che intendono partecipare.

“Il Processo di Rottura” e uno spettacolo di teatro civile che ha come oggetto della sceneggiatura il processo che venne tenuto a Torino durante gli anni di piombo (anni ’70) ai capi storici, gli ideatori, delle Brigate Rosse. Processo che venne chiamato, appunto “di rottura”.

Venne chiamato così perché vennero rotti gli schemi tipici del processo penale, tanto che gli imputati accusarono apertamente giudici e avvocati, tentando di diventare essi stessi gli accusatori.

È un processo che ha fatto storia, non solo nell’ambiente giuridico:

- per le persone coinvolte e i temi trattati: le BR non riconoscevano lo Stato e quindi neanche la Corte d’Assise che li doveva giudicare;

- perché rifiutarono qualunque tipo di difesa tecnica, revocarono il mandato ai loro difensori ed intendevano loro, da imputati, giudicare la Corte, anziché esser giudicati;

- per la difficoltà nel trovare i giudici popolari (cittadini comuni, non magistrati), facenti necessariamente parte della Corte d’Assise, a causa delle minacce di morte provenienti dall’ambiente degli imputati;

- per gli omicidi strumentali commessi dalle BR durante il processo (in quel periodo venne sequestrato e ucciso Moro);

- per l’omicidio del Presidente dell’Ordine degli avvocati di Torino, avv. Fulvio Croce, avvenuto durante il processo, quando, avendo le BR revocato il mandato ai loro difensori – e rifiutando qualunque tipo di difesa tecnica –, venne nominato dalla Corte d’Assise loro difensore d’ufficio (essendo in Italia la difesa tecnica obbligatoria);

- per gli avvocati del Foro di Torino che, a loro volta nominati difensori d’ufficio, si son trovati a dover assistere giudizialmente chi aveva ucciso il loro Presidente;

- perché come dice un personaggio alla fine dello spettacolo, in quel periodo fummo molto vicini alla guerra civile: “lo Stato vacillò, ma non cadde grazie al sangue di uomini onesti”.

 

E’ uno spettacolo, come detto, di teatro civile, rivolto all’ambiente giudiziario, ma anche alla cittadinanza per il particolare significato che quel processo nella storia nel nostro Paese.

Il cast sarà composto da 18 attori (più qualche comparsa/figurazione) facenti parte della Compagnia Teatrale Pizzichi di Sale (associazione di promozione sociale).

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